Chi sono

Questa è la mia storia.

Diverse persone dicono di me tante cose.

Vi lascio liberi di leggere ciò che scrive chi ha voluto ricordare una collaborazione, chi ho avuto la possibilità di aiutare e chi ha avuto modo di scegliermi tra altri che fanno un lavoro simile al mio.

Sono sicuro che nel panorama professionale non ci siano tanti come me, che hanno avuto la fortuna o l’intelligenza di fare tantissime esperienze in diversi settori della comunicazione e che hanno consentito di acquisire competenze trasversali tali da permettere di riuscire a trovare le soluzioni migliori in casi differenti.

Questa la mia storia.

Negli anni settanta avevo una passione tremenda per tutti i lavori manuali ed ero affamato di tutto ciò che fosse possibile guardare ed imparare: l’idraulico, l’elettricista, il falegname, il fabbro, il meccanico, il carrozziere, l’elettrauto, il calzolaio, il muratore… se capitava a casa uno di loro mi appiccicavo al suo fare e quando poi ho avuto la libertà di uscire da casa trovavo ogni possibile scusa per entrare nelle loro botteghe per respirare quel profumo di lavoro.

Negli anni ottanta ho avuto la fortuna di avere un amico tipografo e da lui ho imparato a utilizzare la stampa diretta, ho montato telai con caratteri mobili ed ho passato i polpastrelli sopra la carta pressata dall’inchiostro. Poi ho vissuto il passaggio alla tecnica offset, mi sono spostato nei laboratori artigianali che utilizzavano le tecniche serigrafiche per la stampa di abbigliamento e di oggetti, ho capito come progettare e costruire scatole e contenitori colorati da stampe tampografiche ed ho imparato ad abbellire le stampe con la tecnica a caldo.

Il tempo libero lo passavo dentro gli studi di una radio privata, tra vinili e musicassette.

Alla fine degli anni ottanta ho aiutato un’agenzia di grafica pubblicitaria ad utilizzare gli strumenti informatici che in quel periodo stavano iniziando ad essere accessibili, curavo gli aspetti gestionali e organizzativi, cercavo clienti e lavori.

Allora proponevamo alle imprese di dotarsi di un logo, di un’immagine coordinata, di un depliant, di una brochure.

Eravamo dei pionieri e non era facile.

Non avrei mai pensato che, dopo quasi trent’anni, ci si possa sentire ancora cosi nel proporre le stesse cose.

In questa agenzia ho messo a disposizione tutta la conoscenza ed i riferimenti classici del liceo che avevo ormai concluso: ricerca di nomi e frasi con riferimenti a radici etimologiche, ideazione di stili e modelli con ispirazioni a culture antiche, testi e contenuti strutturati e coerenti.

Allora, per sapere quali macchinari e quali tecniche esistessero, occorreva lasciare l’isola e visitare le Fiere di settore. A quelle Fiere si tornava carichi di biglietti da visita e di depliant ed era una gioia infinita studiarli e sognare di poterli avere per mettere su una nuova attività.

Ci provammo con un progetto per un ricamificio dedicato alla personalizzazione di abbigliamento.

Rimase solo un progetto.

Negli anni novanta, dopo essermi laureato in Economia e Commercio, insieme ad altri due soci, riuscimmo a fondare una società di computer grafica 3d. Scegliemmo il meglio che la tecnologia informatica potesse offrire sul mercato e proponevamo la progettazione ed il rendering in diversi settori della visualizzazione. Ciò che producevamo era intimamente connesso al mercato video televisivo e la frequentazione delle emittenti del periodo mi hanno fatto capire molto sia dal punto di vista tecnico sia dal punto di vista produttivo.

In quel periodo ho iniziato anche a fare diverse esperienze formative che si sono protratte nel tempo: ho insegnato comunicazione, marketing e nuove tecnologie digitali per diversi enti formativi.

Sono stati anni belli e brutti, ma ho imparato tanto e credo che quell’esperienza sia stata fondamentale per il mio futuro.

Ho capito che se ciò che vendi è troppo innovativo devi fare uno sforzo enorme, prima, per diffondere sapere e conoscenza: poi puoi passare alla vendita.

Ho capito che ciò che sei o sai fare te lo devi guadagnare sul campo e non attraverso un titolo scritto su di un biglietto da visita.

Ho capito che per far funzionare un’impresa non si dovrebbe partire dagli investimenti, ma dal mercato.

Tra la fine degli anni novanta e fino al duemila sono stato il responsabile marketing di una grande industria chimica.

Ho avuto la fortuna di essere diretto da un imprenditore illuminato che mi ha permesso di mettere in pratica e realizzare tutto ciò che avevo imparato fino ad allora, creare ogni tipo di strumento di comunicazione e poter avere a disposizione tutte le attrezzature necessarie ed un team di professionisti.

Ma la cosa più importante è stata aver fatto un’esperienza lavorativa da dipendente: credo infatti che per essere un buon datore di lavoro sia fondamentale aver provato come ci si senta dall’altra parte.

Nel duemila ho avuto nuovamente la forza e la voglia di fare l’imprenditore, cosi ho fondato una cooperativa sociale che per più di quindici anni ha operato con tanti e diversi clienti pubblici e privati e con tanti e diversi progetti sia tradizionali che innovativi: comunicazione itinerante, grafica pubblicitaria, creazione di siti web, produzione video, personalizzazione mezzi aziendali, merchandising, stampa in grandi formati, personalizzazione oggetti, campagne pubblicitarie.

E’ stata un’esperienza unica con un aumento costante per fatturato, qualità delle commesse e crescita personale e professionale.

Ogni esperienza, sia bella che meno bella, ha il suo tempo. Credo sia necessario capire quando sia giunta al termine e rispettare il corso degli eventi.

Oggi sono presidente di un’associazione di promozione sociale che si occupa di comunicazione in tutte le sue forme.

Promuovo la conoscenza, lo scambio delle esperienze e la condivisione di valori e opportunità.

Divido il mio tempo in tre attività, come consulente di comunicazione per portare a casa il pane, come formatore per giovani intraprendenti per restituire quello che ho imparato e come animatore di una casa in campagna per la mia felicità.